com_mont.jpg (4978 byte)  Comunità Montana Appennino Pistoiese

Comune di Pistoia

Itinerario di Porta Franca

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dislivello salita m. 710
lunghezza a/r km. 15
tempo di percorrenza andata h.3,50 / ritorno 2,30
tipo di tracciato strada asfaltata, sterrato, sentiero
attrezzatura: binocolo, macchina fotografica,scarponcini da montagna, mantellina, borraccia
punto di partenza: parcheggio nei pressi di Case Correri - Orsigna
segnaletica bianco-rossa
difficoltà media

Superata la piazza dei paese di Orsigna (1) si segue la strada asfaltata per circa 2 chilometri fino a raggiungere il bivio nei pressi della borgata di Case Corrieri (m.975). Lasciata l'auto si prende la strada sterrata e si comincia a salire inoltrandosi nel bosco. Superata la sbarra della Comunità Montana in località "il salatoio", dopo alcuni strette curve, è possibile rifornirsi di acqua ad una fontanina. La strada sterrata si sviluppa in una serie di tornanti per circa 6,5 chilometri attraversando un fitto bosco di faggio. Lungo la strada, nei pressi di una curva a gomito (ottimo panorama sulla vallata) c'è una deviazione (sentiero CAI n.35 A per il rifugio di Portafranca) per la sorgente della "fonte dello spirito". Conviene rimanere sulla strada sterrata che continua a salire costantemente per altri 2 chilometri. Un breve tratto pianeggiante taglia il versante scendendo lentamente alla località di Pian Grande, radura destinata a pascolo, nelle vicinanze di un rifugio di proprietà della Comunítà Montana. Da qui prendendo il sentiero CAI n.35, si sale rapidamente, in poche decine di minuti, al rifugio di Porta Franca (2) (m. 1 580).

1 Orsigna (m' 806): d'origine del paese risate alla fine del XVII secolo quando il Mons. Vescovo De Ricci, volendo edificare una chiesa come centroaggregante delle numerose borgate, scelse il ripiano selvoso, detto "Pian del Sartino", come il luogo più adatto. Non è ancora chiara l'origine del nome del paese, sembra infatti che possa derivare sia dal cognome di un'importante famiglia di proprietari terrierí (Orsíni) che dai toponími locali derivati dalla presenza, in epoca remota, degli orsi appenniníci. Oggi il paese costituisce il punto di partenza di molti itinerari che si snodano all'ínterno dell'omonima vallata e che collegano il versante toscano con quello bolognese. Tutta la zona rappresenta un raro esempio di Tipico paesaggio appenninico, dove l'íntervento dell'uomo non ha prevarícato le caratteristiche ambíentali mantenendo ínalterata la conformazíone morfologica dell'intera vallata.

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Rifugioportafranca.gif (33527 byte) 2 Rífugío Porta Franca: situato a 1580 metri di quota nell'alta valle del torrente Orsígna, il rifugio è in concessione al C.A.I. di Pistoia. Dispone di numerosi posti letto, stanze di soggiorno, cucina, servizi. All'estemo è possibile rifomirsí d'acqua e ricovero sempre aperto. Per informazioni Club Alpino Italiano sez. Pistoia teL 0573 - 490338. Dal rifugio imboccando il sentiero CAI n.5 è possibile raggiungere il crinale appenninico e quíndí, seguendo il sentiero CAI 0 - 0 raggiungere il Corno alle Scale e il lago Scaffaiolo, oppure scendere alla Maceglia e alla Casetta Pulledrari.

3 Carpino (Carpínus betulus): vive sui pendíi assolatí fino ad un'altitudíne intorno ai 900 metri, il carpíno ha una chioma arrotondata ricca di foglie che trattiene in parte an che nel período ínver nale. Le foglie, alter- ne, sono appuntite con piccioli rossas'trí ai margini. Gli achení Triangolari crescono a gruppi di 8 paia circa, pro tettí da brattee trílobate. La corteccía è liscia, a strisce grígío - bianche, e quella degli alberi più vecchi si sgretola facilmente senza formare una crosta. Il legno è molto resistente, duro e compatto, ha un alto potere calorifico e viene usato per produrre attrezzi quali pialle, manící dí martello, ceppi da macellaio.

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Porcinosatanas.gif (9275 byte) 4 Porcino malefíco (Boletus satanas): aspetto tozzo e robusto, colore del cappello grigio pallido e cambiamento di colore della carne al taglio sono le caratteristiche principali di questo fungo tossico dalla forma simile al porcino. Crece in boschi di latifoglie, su terreni calcarei nei mesi estivi in posizioni esposte al sole. L!ingestione di questo fungo provoca vomito violento e disturPOR( NO MALEFICO bi gastroentericí.

5 Muflone (Ovis musimon ): è alto da 65 a 80 cm al garrese, pesa circa 50 kg e i maschi presentano coma ricurve e ritorte con uno sviluppo fino a 80 cm. Il mantello, liscio, d'estate è marrone - fulvo con una macchia biancastra, mentre in inverno è ma rrone scuro con una macchia chiara. Le femmine sono più piccole e nella varietà corsa hanno corna corte (fino a 15 cm), mentre nella varietà sarda ne sono prive; d'estate il mantello è bruno, mentre d'inverno è grigio - bruno. In entrambi i generi il muso e il ventre sono biancastri e lacoda è scura.

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6 Sorbo Uccellatorí (Sorbus aucuparia): soprattutto in autunno la pianta è molto appariscente per i grappoli dei suoi frutti rossi che attraggono gli uccelli. E un albero dalla forma aperta e snella, con un foglíame rado; può raggiungere un'altezza intorno ai 15 metri. I frutti sono ricchi di vitamína C, commestibili per gli uccelli, devono essere cotti e sono usa ti in cucina come salsa perpíattí di cacciagione. In passato quest'albero veniva piantato nei pressí delle chiese e davanti alle case perché una leggenda diceva che riusciva a spaventare le streghe.

(Tratto da opuscolo a cura della Comunità Montana - Redazione Fabio Nesti e Roberto Recati - Disegno Laura Arcangeli)